„L’amore si paga solo con l’amore”[1].
Introduzione
Una delle ispirazioni importanti dietro la realizzazione di questo testo è il 150° anniversario della nascita di s. Teresa di Gesù Bambino e del Volto Santo. Su questa circostanza ha richiamato l’attenzione il Santo Padre Francesco, pubblicando un’esortazione apostolica C’est la confiance, il quale titolo deriva da una lettera della santa a Suor Maria del Sacro Cuore[2]. Il Santo Padre riporta le parole, che si riferiscono anche alla fondazione del carisma della Congregazione dei Sacerdoti del Sacro Cuore di Gesù: „È la fiducia e null’altro che la fiducia che deve condurci all’Amore!”[3]. Il venerabile Servo di Dio, padre Leone Dehon, seguendo da vicino i cambiamenti in atto nel mondo e osservando le luci della grazia di Dio diffondersi nelle anime delle persone scelte da Dio, notò subito nella giovane suora di Lisieux un’anima vicina alla sua visione di amore e di fiducia in Dio. Osservò lo sviluppo del suo culto e lesse opere che lentamente iniziarono a guadagnare popolarità. Ancora durante la sua vita, ha goduto della grazia della beatificazione e canonizzazione di santa Teresa di Gesù Bambino, per la quale sentiva una simpatia per la vicinanza della sua spiritualità al carisma fondazionale che aveva ricevuto da Dio.
Nel documento sopra citato, Papa Francesco chiama santa Teresa „Il Dottore della sintesi”, sottolineando che il suo genio sta nel portare a ciò che è importante e necessario. Santa Teresa porta l’uomo moderno a comprendere la verità che il centro della moralità cristiana è l’amore, che è una risposta all’amore incondizionato della Santissima Trinità[4]. Questa verità viene scoperta anche da padre Dehon, per il quale la vita della santa di Lisieux e i suoi scritti, di cui si avvale volentieri, diventano un’interpretazione delle parole più importanti del Nuovo Testamento: «Dio è amore» (1 Gv 4,8.16)[5].
Lo scopo dell’articolo è quello di mostrare l’influenza della spiritualità di s. Teresa di Gesù Bambino e del Volto Santo sul carisma fondazionale di padre Leone Dehon. Analizzando gli scritti del Fondatore, cercheremo di evidenziare quegli elementi della „piccola via dell’infanzia spirituale” che egli ritiene coerenti con la spiritualità dell’Istituto da lui fondato.
1. Una santa dalla piccola via dell’infanzia spirituale
Maria Francesca Teresa Martin nacque il 2 gennaio 1873 ad Alençon, in Francia, come la figlia più giovane di Zélie Marie Guérin e Louis Martin. Fu battezzata il 4 gennaio 1873. Dopo la morte della madre (28 agosto 1877), il padre si occupò dell’educazione delle sue cinque figlie. Il 15 novembre 1877 la famiglia si trasferisce a Lisieux. Negli anni 1881-1886 Teresa soggiornò nella pensione delle monache benedettine a Lisieux. Sentendo un profondo desiderio di vita religiosa, nel 1887 compì un pellegrinaggio a Roma per chiedere, durante un’udienza a Papa Leone XIII, il permesso di entrare nel Carmelo all’età di 15 anni. Tuttavia fu ammessa al Carmelo solo nel 1889. Le venne dato il nome di Teresa di Gesù Bambino e del Volto Santo. Nel 1890 emise i voti religiosi. Teresa ha lasciato la sua autobiografia intitolata Storia di un’anima, appartenente ai classici carmelitani, e altri scritti. Morì il 30 novembre 1897 a Lisieux. Fu beatificata nel 1923 e canonizzata nel 1925 da Papa Pio XI. Papa Giovanni Paolo II le ha conferito il titolo di Dottore della Chiesa universale[6].
Santa Teresa di Gesù Bambino e del Volto Santo ha portato nella spiritualità cattolica l’esperienza della „piccola via dell’infanzia spirituale” chiamata „piccola via”, che è uno dei possibili modi per raggiungere la santità[7]. I sui tratti caratteristici sono la semplicità, la fiducia e l’amore profondo per Dio espressi nello svolgimento delle attività quotidiane offerte a Dio in spirito di amore e di gratitudine. Il punto di partenza per scoprire la „piccola via” fu l’esperienza dell’estrema opposizione tra „alti ideali” e desiderio di santità e „l’esperienza di impotenza”, che la santa descrive più ampiamente nel giugno 1897, durante la redazione del manoscritto C[8]. Giunge poi alla conclusione che seguire la „piccola via” è nel suo caso l’unica possibilità per realizzare la sua alta vocazione alla santità. Questo cammino è anche la risposta di Dio, che viene con il suo aiuto, liberandola da dolorosi vissuti interiori che si manifestavano in scrupoli e ansie, offrendole una soluzione, l’essenza della quale è la fede e l’amore. Vale la pena riportare qui il suo ragionamento, che da un lato indica una grande fiducia e fede in Dio, dall’altro conferma i suoi pensieri profondi e la sua scelta personale: „Lei lo sa, Madre, ho sempre desiderato essere una santa, ma ahimè, ho sempre accertato, quando mi sono paragonata ai santi, che tra essi e me c’è la stessa differenza che tra una montagna la cui vetta si perde nei cieli, e il granello di sabbia oscura calpestata sotto i piedi dei passanti. Invece di scoraggiarmi, mi sono detta: il buon Dio non può ispirare desideri inattuabili, perciò posso, nonostante la mia piccolezza, aspirare alla santità; diventare più grande mi è impossibile, debbo sopportarmi tale quale sono con tutte le mie imperfezioni, nondimeno voglio cercare il mezzo di andare in Cielo per una via ben diritta, molto breve, una piccola via tutta nuova. Siamo in un secolo d’invenzioni, non vale più la pena di salire gli scalini, nelle case dei ricchi un ascensore li sostituisce vantaggiosamente. Vorrei anch’io trovare un ascensore per innalzarmi fino a Gesù, perché sono troppo piccola per salire la dura scala della perfezione. Allora ho cercato nei libri santi l’indicazione dell’ascensore, oggetto del mio desiderio, e ho letto queste parole pronunciate dalla Sapienza eterna: «Se qualcuno è piccolissimo, venga a me». Allora sono venuta, pensando di aver trovato quello che cercavo, e per sapere, o mio Dio, quello che voi fareste al piccolissimo che rispondesse al vostro appello, ho continuato le mie ricerche, ed ecco ciò che ho trovato: «Come una madre carezza il suo bimbo, così vi consolerò, vi porterò sul mio cuore, e vi terrò sulle mie ginocchia!». Ah, mai parole più tenere, più armoniose hanno allietato l’anima mia, l’ascensore che deve innalzarmi fino al Cielo sono le vostre braccia, Gesù!”[9].
Tracciare un nuovo cammino verso la santità sulla base delle indicazioni del Vangelo ha fatto santa Teresa di Gesù Bambino una dei santi più apprezzati. Il suo rapporto con Dio è un modello per tante persone. A soli cento anni dalla morte, fu proclamata la più giovane Dottore della Chiesa, la cui dottrina di santità costituisce una vera scienza dell’amore ed è espressione luminosa della conoscenza del mistero di Gesù Cristo e di personale esperienza della grazia[10].
2. Gli elementi principali della piccola via coerenti con la spiritualità della Congregazione dei Sacerdoti del Sacro Cuore di Gesù
Ciò che attirò il venerabile servo di Dio padre Leone Dehon nel leggere l’autobiografia di s. Teresa di Gesù Bambino era soprattutto semplicità[11]. Apprezzava il suo spirito di divina infanzia e schiettezza, che lo affascinava e che – come sottolineava – piacque moltissimo al Signore Gesù[12]. Lo attraeva anche la sua capacità di lodare Dio per ogni cosa, compresa la bellezza della natura, che poteva ammirare soggiornando con la sua famiglia sulle Alpi e sui Pirenei[13].
Padre Leone Dehon si interessò a suor Teresa di Gesù Bambino nel dicembre 1911[14]. Il 20 agosto 1912 compì il suo primo pellegrinaggio a Lisieux[15].
Nel 1913, padre Dehon, come superiore generale della Congregazione, insieme a p. Andrea Prévot[16], allora superiore della provincia francese, inviò una lettera al Santo Padre Pio X[17], unendosi così alle richieste di avviare il processo di beatificazione di suor Teresa di Gesù Bambino dal Carmelo a Lisieux. Nella lettera vengono riportate le grazie ricevute per la Congregazione per intercessione della candidata agli altari, nonché una grazia speciale di guarigione per il superiore di una delle scuole apostoliche gestite dalla Congregazione[18]. Santa era presente anche nella preghiera quotidiana di padre Dehon[19].
Dal diario di p. Dehon apprendiamo anche che il tema di santa Teresa di Gesù Bambino e il suo cammino verso la santità erano vividamente presenti nella Congregazione. Il Fondatore annota la informazione, che santa in abbondanza conferisce le grazie e i miracoli. Questo fatto è per lui un motivo di ricordare l’intero „movimento della santità”, la cui fonte vede nella diffusione della devozione al Sacro Cuore di Gesù, che mira a rinnovare della vita spirituale anche in questo secolo[20]. Gli appunti di padre Dehon testimoniano la sua grande simpatia per questa „piccola anima”. Nota attentamente che, nonostante la sua breve vita di 24 anni, la fama della sua santità si diffonde in tutto il mondo. La sua Storia di un’anima ha avuto 60 edizioni (e nella versione più piccola – 80 edizioni) ed è stata tradotta in tedesco, inglese, olandese, italiano, polacco, portoghese e spagnolo. Senza dubbio p. Dehon ha anche contatti con il Carmelo di Lisieux, che riceve ogni giorno oltre 300 lettere riguardanti la santa Teresa. La crescita del suo culto è aiutata dalla pubblicazione delle raccolte di grazie ricevute per sua intercessione e dai numerosi pellegrinaggi (anche delle persone private) diretti a Lisieux per visitare la sua tomba nel cimitero. Come lui stesso conferma, divenne una santa molto popolare e simpatica, che ispira fiducia[21].
Altrove (nel 1913), padre Dehon nota di aver collocato un ritratto di santa Teresa di Gesù Bambino nel suo appartamento e invoca la sua intercessione anche in questioni finanziarie in relazione ai debiti che erano il risultato dello spreco di persone di cui si fidava. Spera che il suo aiuto contribuisca a risolvere questi difficili problemi e a ripristinare l’amore e la fiducia reciproca tra i suoi confratelli[22].
Dagli scritti conservati del Fondatore possiamo evidenziare tre elementi importanti della spiritualità della santa Teresa di Lisieux, che per p. Dehon costituiscono un’ispirazione che arricchisce il carisma dell’Istituto. Questi sono: l’amore, la fiducia e l’abbandono in Dio ed il sacrificio all’amore misericordioso.
2.1. L’amore
Santa Teresa di Gesù Bambino è tutta incentrata sull’amore. Per lei questo amore è innanzitutto Gesù[23]. Vuole amarlo, ma anche attirare gli altri a Lui, cosa che poi – come nota Papa Francesco – viene definita la sua missione specifica: „In Cielo desidererò la stessa cosa che in terra: amare Gesù e farlo amare”[24].
Il Fondatore vede santa Teresa come una delle anime elette che il Sacro Cuore di Gesù designa per una speciale intimità con sé. Ciò si esprime secondo lui nell’”eroismo dell’adorazione”, nelle meditazioni offerte all’amore di Gesù e in risposta al suo amore[25]. Padre Dehon utilizza testi di s. Teresa e li usa per la meditazione durante i ritiri. È affascinato dal suo amore per Dio. Riflettendo sul proprio amore per Gesù nascosto nell’Eucaristia, rinnova la sua devozione a Lui, affermando di volerlo amare per sempre in cielo. Per esprimere questo amore cita un frammento di una poesia di s. Teresa dedicata al Sacro Cuore di Gesù, affermando che essa esprime perfettamente anche i suoi sentimenti:
„Ho bisogno di un cuore ardente di tenerezza
Rimanendo il mio sostegno senza alcun ritorno
Amare tutto in me, anche la mia debolezza...
Non lasciarmi, notte e giorno.
Non sono riuscito a trovare nessuna creatura
Chi mi ha sempre amato, senza mai morire
Ho bisogno di un Dio che prenda la mia natura
Diventare mio fratello e poter soffrire!”[26].
Santa Teresa è per padre Dehon senza dubbio un esempio di unità con il Sacro Cuore di Gesù, soprattutto in un momento in cui sta vivendo un’oscura prova di fede. Questa esperienza spirituale, spesso presente nella vita dei mistici, la rende un vero sacrificio per Gesù[27].
2.2. La fiducia e l’abbandono in Dio
Santa Teresa di Gesù Bambino è caratterizzata da una fiducia illimitata nell’amore di Dio, nonostante abbia sperimentato oscurità inimmaginabili e umiliazioni da parte delle persone. Per lei la fiducia in Dio è una risposta al peccato dell’uomo[28]. Ella è convinta che l’amore di Dio, espresso nella misericordia verso ogni uomo, permette ad ogni anima di accostarsi con fiducia al trono della grazia per chiedere perdono – e sempre lo riceve. Per padre Dehon questo è espressione del grande amore di Dio, di cui trova numerose prove nel Vangelo. Lui lo spiega così: „Avec la Sœur Thérèse de l’Enfant Jésus, je veux m’élever à Dieu par la confiance et l’amour. Quand même j’aurais sur la conscience tous les crimes qui se peuvent commettre, je ne perdrais rien de ma confiance; j’irais, le cœur brisé de repentir, me jeter dans les bras de mon Sauveur. Je sais qu’il chérit l’enfant prodigue, j’ai entendu ses paroles à sainte Madeleine, à la femme adultère, à la samaritaine... Non, personne ne pourrait m’effrayer; car je sais à quoi m’en tenir sur sa miséricorde et son amour. Je sais que toute cette multitude d’offenses s’abîmerait en un clin d’œil, comme une goutte d’eau jetée dans un brasier ardent. Je veux mourir dans ces dispositions de confiance et d’amour envers le Sacré Cœur de Jésus”[29].
Padre Dehon sottolinea la necessità di una fiducia illimitata in Dio, tra gli altri, in una lettera dell’ottobre 1912 a p. Adriano Giovanni del Cenacolo Guillaume[30]. In essa sostiene che la fiducia illimitata nella Divina Provvidenza e la fede in Dio portano sempre buoni risultati per l’uomo, cosa che lo stesso padre Dehon ha sperimentato molte volte nella sua vita[31].
2.3. Il sacrificio all’amore misericordioso
P. Andrea Tessarolo, nell’introduzione al volume 5 delle Notes quotidiennes di padre Dehon, sottolinea che il Fondatore è affascinato dall’atteggiamento della santa Teresa di Gesù Bambino, che non si offre a Dio come vittima della giustizia, ma come „sacrificio” o „olocausto dell’amore misericordioso di Gesù”. Questo atteggiamento di offerta a Dio per amore è per il Fondatore un elemento comune allo spirito di oblazione della Congregazione, che egli esprime soprattutto nelle Costituzioni dell’Istituto nella formula: „Vie d’amour et d’immolation”[32]. Il Fondatore lo spiega così: „Une âme, impressionnée par la passion de Notre Seigneur et par la vue des péchés du monde, peut s’offrir à Dieu en victime de justice, pour s’unir à la passion de Notre Seigneur, pour réparer les outrages faits à Dieu, pour sauver les âmes en expiant leurs fautes. La Providence permettra que ces âmes passent par quelques souffrances réparatrices. Telle est, je crois, l’offrande que font quelques congrégations d’âmes victimes, comme celles de Marseille et de Namur. La voie de Sœur Thérèse de l’Enfant Jésus est un peu différente, elle ne s’offre pas en victime de justice, elle s’offre en victime ou en holocauste à l’amour miséricordieux de Jésus. C’est l’abandon à la volonté de Jésus dans l’esprit d’amour et d’immolation. Il plaira peut-être à Jésus de demander à cette âme quelques souffrances réparatrices, elle est toute prête à porter la croix par amour pour Jésus et pour les âmes. Et l’amour lui-même a ses souffrances. L’âme aimante souffre de ses imperfections, elle souffre de voir Jésus peu aimé et souvent offensé. Son amour va croissant jusqu’au martyre d’amour”[33].
È facile vedere che questo elemento della spiritualità di santa Teresa è particolarmente attraente per padre Dehon. Lo spirito di oblazione e di immolazione gli è particolarmente vicino[34]. Nel suo diario scrisse: „Notre esprit propre est la «Vie d’amour et d’immolation» (Constitutions, II). L’immolation d’amour y domine, avec quelque part de l’immolation réparatrice. Nous sommes nés de l’esprit de Marguerite-Marie en nous rapprochant de celui de Sœur Thérèse. Suivons l’attrait que la grâce nous inspire. Voici l’offrande de Sœur Thérèse, qui a été indulgenciée par l’Église: «Ô mon Dieu, Trinité bienheureuse, afin de vivre dans un acte de parfait amour, je m’offre comme victime d’holocauste à votre Amour miséricordieux, vous suppliant de me consumer sans cesse, laissant déborder en mon âme les flots de tendresse infinie qui sont renfermés en vous, et qu’ainsi je devienne martyre de votre Amour, ô mon Dieu! Que ce martyre, après m’avoir préparée à paraître devant vous, me fasse enfin mourir et que mon âme s’élance sans retard dans l’éternel embrassement de votre miséricordieux Amour... Je veux, ô mon Bien-aimé, à chaque battement de mon cœur, vous renouveler cette offrande un nombre infini de fois, jusqu’à ce que les ombres s’étant évanouies, je puisse vous redire mon amour dans un face à face éternel»„[35].
Questo atteggiamento di disponibilità al sacrificio presente nella spiritualità di s. Teresa il Fondatore riferisce allo spirito di oblazione presente nel carisma dell’Istituto: „Avec Sœur Thérèse nous nous abandonnons entièrement à la volonté divine: Nos facultatesque nostras beneplacito divino dedicamus et consecramus (Constitutions, 9)[36]. Avec elle et Marguerite-Marie nous offrons à Dieu nos prières, nos travaux et nos peines en union avec le Sacré Cœur de Jésus, en esprit de louange, d’amour, d’holocauste et de réparation (Constitutions, 10)[37]”[38].
Il Fondatore evidenzia i tratti dell’amore e del sacrificio nella vita di santa Teresa di Gesù Bambino, relazionandoli anche alla dimensione sociale, alla riparazione dei peccati, ai sacrifici per la salvezza delle anime e per la Francia. Afferma che s. Teresa era felice di offrire la sua sofferenza per la salvezza delle anime. Il sacrificio della sofferenza per amore di Dio – afferma – è un „privilegio” per chi vive sulla terra e, come lei, vuole lodare e amare Dio in questo modo[39]. Padre Dehon nota però che il desiderio di soffrire nella spiritualità di santa Teresa è motivato in modo un po’ diverso. Sia lei che le altre anime elette, pur essendo aperte alla sofferenza che il Signore può inviare loro, non la chiedono, abbandonandosi completamente alla Sua volontà e accettando tutto dalle Sue mani come espressione del Suo amore per loro. In Couronnes d’amour lo spiega così: „Il y a des âmes qui s’absorbent dans l’amour et ne pensent pas à désirer les souffrances pour expier les péchés du monde. Telle une jeune carmélite, la Sœur Thérèse de l’Enfant Jésus, morte en odeur de sainteté au Carmel de Lisieux le 30 septembre 1897. Ces âmes, bien entendu, pratiquent l’abandon à Dieu et le sacrifice; elles acceptent et elles aiment les croix que Notre Seigneur envoie; mais elles ne lui demandent pas à être conduites spécialement par la voie des souffrances”[40].
In Couronnes d’amour, il Fondatore prosegue questa idea, facendo abbondante uso dei testi di santa di Lisieux e collocandoli nella sesta meditazione intitolata Ostia dell’amore (Hostie d’amour). I suoi pensieri costituiscono la base per considerare i seguenti temi: La via dell’amore (La voie d’amour), La vittima dell’amore (La victime d’amour) e L’atto di sacrificio (L’acte d’offrande). In questi testi, santa Teresa spiega innanzitutto che la sofferenza e la morte – pur non desiderandole – se sono legate al compimento della volontà di Dio, diventano per lei una certa via d’amore, e l’amore è l’unico valore che vuole seguire. Vale la pena riportare qui il testo ulteriore di queste considerazioni, perché approfondiscono la comprensione dello spirito di sacrificio, che viene pienamente accolto dal Fondatore: „Oh! qu’elle est douce la voie de l’amour, s’écriait la petite Sœur Thérèse de l’Enfant-Jésus! … Je n’ai plus aucun désir, si ce n’est d’aimer Jésus à la folie! Oui, c’est l’amour seul qui m’attire. Je ne désire plus la souffrance, ni la mort, et cependant je les chéris toutes deux. Longtemps je les ai appelées comme des messagères de joie... J’ai possédé la souffrance et j’ai cru toucher le rivage du ciel. J’ai cru dès ma plus tendre jeunesse que la petite fleur serait cueillie en son printemps; aujourd’hui c’est l’abandon seul qui me guide, je n’ai pas d’autre boussole. Je ne sais plus rien demander avec ardeur, excepté l’accomplissement parfait de la volonté de Dieu sur mon âme. Sans doute, dit-elle, on peut tomber, dans cette voie, on peut commettre des infidélités; mais l’amour, sachant tirer profit de tout, a bien vite consumé tout ce qui peut déplaire à Jésus, ne laissant plus au fond du cœur qu’une humble et profonde paix”[41].
Sia per padre Dehon che per s. Teresa di Gesù Bambino, l’amore si esprime nella disponibilità a sottomettersi a ciò che Dio vuole. Questa è la base della vita di oblazione e il fondamento per coloro che vogliono veramente offrire la propria vita a Dio. Il Fondatore comincia a spiegare cosa significa per lui la vittima d’amore. E anche qui fa abbondante uso del testo di „piccola santa”. Noteremo che questo frammento è diviso in tre parti: nella prima santa spiega che la giustizia di Dio si esprime anche nella sua «grande misericordia», che perdona i peccati dell’uomo e gli permette di accostarsi a Lui con fiducia. „Je comprends, écrit la petite sainte, que toutes les âmes ne peuvent pas se ressembler; il faut qu’il y en ait de différentes familles, afin d’honorer spécialement chacune des perfections divines. À moi, il a donné sa miséricorde infinie, et c’est à travers ce miroir ineffable que je contemple ses autres attributs. Alors tous m’apparaissent rayonnants d’amour. Quelle douce joie de penser que le Seigneur est juste, c’est-à-dire qu’il tient compte de nos faiblesses, qu’il connaît parfaitement la fragilité de notre nature! De qui donc aurais-je peur? Le bon Dieu infiniment juste, qui daigne pardonner avec tant de miséricorde les fautes de l’enfant prodigue, ne doit-il pas être juste aussi envers moi, qui suis toujours avec lui?”[42].
Questo approccio a Dio, pieno di fiducia infantile, è molto utile per comprendere l’essenza della riparazione, il quale valore non risiede nella perfezione umana dell’uomo, ma nell’amore, che – essendo anch’esso dono dello Spirito Santo – spinge l’uomo a intraprendere l’opera della riparazione in relazione all’unico Riparatore, che è il Figlio di Dio[43]. „En l’année 1895, j’ai reçu la grâce de comprendre plus que jamais combien Jésus désire être aimé. Pensant un jour aux âmes qui s’offrent comme victimes à la justice de Dieu, afin de détourner, en les attirant sur elles, les châtiments réservés aux pécheurs, je trouvai cette offrande grande et généreuse, mais j’étais bien loin de me sentir portée à la faire. Ô mon divin Maître! M’écriai-je au fond du cœur, n’y aura-t-il que votre justice à recevoir des hosties d’holocauste? Votre amour miséricordieux n’en a-t-il pas besoin lui aussi?... Ô mon Dieu, votre amour méprisé va-t-il rester en votre cœur? Il me semble que si vous trouviez des âmes s’offrant comme victimes d’holocauste à votre amour, vous les consumeriez si rapidement que vous seriez heureux de ne pas comprimer les flammes de tendresse infinie qui sont renfermées en vous”[44].
Possiamo certamente affermare che l’atteggiamento di disponibilità al sacrificio e l’atto stesso dell’olocausto di s. Teresa di Gesù Bambino è coerente con lo spirito del Fondatore e diventa come un modello per chi vuole vivere questa spiritualità. Il Fondatore ne parla in molti suoi testi, ma nella riflessione sopra citata lo fa in maniera molto estesa: „C’est le 9 Juin 1895 que la petite sainte s’offrit en hostie d’amour. «Ma Mère, écrit-elle, vous savez les flammes, ou plutôt les océans de grâces qui vinrent inonder mon âme aussitôt après ma donation. Depuis ce jour, l’amour me pénètre et m’environne; à chaque instant cet amour miséricordieux me renouvelle, me purifie et ne laisse en mon cœur aucune trace de péché...». Citons la conclusion de son offrande: «Afin de vivre dans un acte de parfait amour, je m’offre comme victime d’holocauste à votre amour miséricordieux, vous suppliant de me consumer sans cesse, laissant déborder en mon âme les flots de tendresse infinie qui sont renfermés en vous, et qu’ainsi je devienne martyre de votre amour, ô mon Dieu! Que ce martyre, après m’avoir préparée à paraître devant vous, me fasse enfin mourir, et que mon âme s’élance sans retard dans l’éternel embrassement de votre miséricordieux amour! – Je veux, ô mon Bien-aimé, à chaque battement de mon cœur, vous renouveler cette offrande un nombre infini de fois, jusqu’à ce que, les ombres s’étant évanouies, je puisse vous redire mon amour dans un face-à-face éternel!!!»„[45].
Le considerazioni sopra esposte spingono padre Dehon a interrogarsi sul proprio amore e spirito di sacrificio e a rinnovare il suo legame con Gesù Vittima: „Et moi, ô mon Sauveur, que vous offrirai-je? Dites-le moi, guidez-moi. Je veux au moins m’appliquer à vivre dans l’esprit d’abandon, de sacrifice et d’amour, qui est l’esprit d’immolation en union avec l’hostie du tabernacle”[46].
Padre Dehon non si ferma alla sola lettura delle opere di santa Teresa di Gesù Bambino, ma cerca le fonti degli elementi di riparazione presenti nella sua spiritualità. Grazie alle sue letture, scopre che la spiritualità riparatrice era presente nel Carmelo di Lisieux fin dagli inizi grazie alla sua fondatrice, madre Genoveffa di s. Teresa[47]. Come egli sottolinea – nella sua lunga vita fu unita nella riparazione al Volto Santo e – secondo il desiderio di Gesù accolto in una delle sue estasi – si offrì a Lui in sacrificio. La spiritualità della riparazione venne poi coltivata da altre consorelle, tra cui: madre Ange de l’Enfant Jésus[48], suor Marie de Saint-Pierre[49] del Carmelo di Tours[50].
Conclusione
L’analisi degli scritti di padre Leone Dehon permette di concludere che la spiritualità di santa Teresa di Gesù Bambino e del Volto Santo gli era vicina e da lui apprezzata. Sebbene non abbia influenzato direttamente la creazione del carisma fondazionale del nuovo Istituto, ma elementi della spiritualità di piccola via dell’infanzia spirituale sono stati utilizzati da padre Dehon per sottolineare e evidenziare contenuti del carisma come l’amore, la fiducia e l’abbandono a Dio, e soprattutto lo spirito di oblazione e di riparazione. I testi citati del Fondatore confermano la grande simpatia che ebbe per la giovane santa di Lisieux. Dimostrano anche che egli cercò di promuoverne il suo culto, invocando la sua intercessione non solo in termini di pietà personale, ma anche sia nella dimensione della preoccupazione per l’unità e fedeltà dei membri della sua famiglia religiosa sia nella dimensione sociale.
Spiritualità di santa Teresa di Gesù Bambino e del Volto Santo resta tuttora attuale nella Chiesa e mostra la bellezza della sua „piccola grandezza”. „In un tempo che invita a chiudersi nei propri interessi, Teresina ci mostra la bellezza di fare della vita un dono. In un momento nel quale prevalgono i bisogni più superficiali, lei è testimone della radicalità evangelica. In un tempo di individualismo, lei ci fa scoprire il valore dell’amore che diventa intercessione. In un momento nel quale l’essere umano è ossessionato dalla grandezza e da nuove forme di potere, lei indica la via della piccolezza. In un tempo nel quale si scartano tanti esseri umani, lei ci insegna la bellezza della cura, di farsi carico dell’altro. In un momento di complessità, lei può aiutarci a riscoprire la semplicità, il primato assoluto dell’amore, della fiducia e dell’abbandono, superando una logica legalista ed eticista che riempie la vita cristiana di obblighi e precetti e congela la gioia del Vangelo. In un tempo di ripiegamenti e chiusure, Teresina ci invita all’uscita missionaria, conquistati dall’attrazione di Gesù Cristo e del Vangelo”[51].
Il cammino della santità di s. Teresa non spaventa l’uomo moderno, ma diventa fonte di ispirazione nel donarsi a Dio con amore e fiducia. Il suo modo di vivere la vocazione può essere uno spunto importante anche per i seguaci contemporanei di padre Leone Dehon, che apprezzava la sua spiritualità e da essa traeva ciò che vi era di più bello.
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Guillaume, Adrien (Jean du Cénacle), http://www.dehondocsoriginals.org/search/person?q=Guillaume,%20Adrien%20(Jean%20du%20C%C3%A9nacle) (29.12.2023).
La corrispondenza di Teresa, https://archives.carmeldelisieux.fr/it/correspondance/lettres-de-therese-par-numero/ (16.01.2024).
La Fondation du Carmel de Lisieux et sa fondatrice la révérende mère Geneviève de Ste-Thérèse, Lisieux 1924.
La révérende mère Marie-Ange de l’Enfant-Jésus du Carmel de Lisieux (1881-1909), Lisieux [1909].
Mère Geneviève de Sainte Thérèse, fondatrice, https://archives.carmeldelisieux.fr/au-carmel-du-temps-de-therese/la-communaute/mere-genevieve-de-sainte-therese-fondatrice/ (05.01.2024).
Poleszak L., Wymiar oblacyjny duchowości Zgromadzenia Księży Najświętszego Serca Jezusowego według aktualnej Reguły życia, „Sympozjum” 2(43) (2022), DOI: 10.4467/25443283SYM.22.017.17385, p. 125-144.
Prévot, Marie-Léon-Régis (André), http://www.dehondocsoriginals.org/search/person?q=Pr%C3%A9vot,%20Marie-L%C3%A9on-R%C3%A9gis%20(Andr%C3%A9) (29.12.2023).
S. Teresa di Gesù Bambino, Nel Sacro Cuore di Gesù – PN 23, https://archives.carmeldelisieux.fr/it/archive/pn-23/ (16.01.2024).
S. Teresa di Gesù Bambino, Scritto autobiografico diretto a madre Agnese di Gesù (la sorella Paolina). Manoscritto „A”, https://www.monasterovirtuale.it/s-teresa-di-lisieux/s-teresa-lisieux-storia-di-un-anima-manoscritto-a.html?showall=1 (16.01.2024).
S. Teresa di Gesù Bambino, Scritto autobiografico diretto a suor Maria del Sacro Cuore (la sorella Maria). Manoscritto „B”, https://www.monasterovirtuale.it/s-teresa-di-lisieux/s-teresa-lisieux-storia-di-un-anima-manoscritto-b.html?showall=1 (16.01.2024).
S. Teresa di Gesù Bambino, Scritto autobiografico diretto a madre Maria di Gonzaga. Manoscritto „C”, https://www.monasterovirtuale.it/s-teresa-di-lisieux/s-teresa-lisieux-storia-di-un-anima-manoscritto-c.html (16.01.2024).
Tessarolo A., Introduction aux Cahiers XXXIV-XLV, http://www.dehondocsoriginals.org/pubblicati/JRN/NQT/JRN-NQT-0000-0000-8020105?ch=0 (17.01.2024), in: L. Dehon, Notes Quotidiennes, t. 5, Cahiers XXXIV-XLV 1911-1925, Edizioni Dehoniane, Roma 1998, p. IX-XXI.
Uhlrich M.-R.-O. (Marie du Cœur de Jésus), [Marie du Cœur de Jésus à Léon Dehon], (B. 34/5A.78, Inv. 559.78), http://www.dehondocsoriginals.org/pubblicati/COR/COR-LC1-1912-1101-0055978?ch=1 (29.12.2023).
Vie de la sœur Marie de Saint-Pierre de la Sainte-Famille, religieuse carmélite du monastère de Tours d’après ses écrits et autres documents authentiques, Tours 1879.
Abbreviazioni
Opere di p. L. Dehon[52]: http://www.dehondocsoriginals.org/:
CAM – Couronnes d’amour, http://www.dehondocsoriginals.org/pubblicati/OSP/CAM (10.01.2024).
NQT – Notes Quotidiennes, http://www.dehondocsoriginals.org/pubblicati/JRN/NQT (10.01.2024).
Opere di padre L. Dehon in pubblicazioni:
NQ5 – Dehon L., Notes Quotidiennes, t. 5, Cahiers XXXIV-XLV 1911-1925, Edizioni Dehoniane, Roma 1998.
OSp2 – Dehon L., Œuvres Spirituelles, t. 2, Edizioni Dehoniane, Andria 1983.
Altre opere:
CF – Francesco, Esortazione apostolica C’est la confiance sulla fiducia nell’amore misericordioso di Dio in occasione del 150º anniversario della nascita di Santa Teresa di Gesù Bambino e del Volto Santo, Roma 2023, https://www.vatican.va/content/francesco/it/apost_exhortations/documents/20231015-santateresa-delbambinogesu.html (16.01.2024).
LT – La corrispondenza di Teresa, https://archives.carmeldelisieux.fr/it/correspondance/lettres-de-therese-par-numero/ (16.01.2024).
Ms A – Scritto autobiografico diretto a madre Agnese di Gesù (la sorella Paolina). Manoscritto „A”, https://www.monasterovirtuale.it/s-teresa-di-lisieux/s-teresa-lisieux-storia-di-un-anima-manoscritto-a.html?showall=1 (16.01.2024).
Ms B – Scritto autobiografico diretto a suor Maria del Sacro Cuore (la sorella Maria). Manoscritto „B”, https://www.monasterovirtuale.it/s-teresa-di-lisieux/s-teresa-lisieux-storia-di-un-anima-manoscritto-b.html?showall=1 (16.01.2024).
Ms C – Scritto autobiografico diretto a madre Maria di Gonzaga. Manoscritto „C”, https://www.monasterovirtuale.it/s-teresa-di-lisieux/s-teresa-lisieux-storia-di-un-anima-manoscritto-c.html (16.01.2024).
[1] LT 85 A Céline il 12 marzo 1889, https://archives.carmeldelisieux.fr/it/correspondance/lt-85-a-celine-12-mars-1889/ (16.01.2024).
[2] Cf. Francesco, Esortazione apostolica C’est la confiance sulla fiducia nell’amore misericordioso di Dio in occasione del 150º anniversario della nascita di Santa Teresa di Gesù Bambino e del Volto Santo, Roma 2023 (=CF), https://www.vatican.va/content/francesco/it/apost_exhortations/documents/20231015-santateresa-delbambinogesu.html (16.01.2024).
[3] CF 1.
[4] Cf. CF 48-49.
[5] Cf. CF 8; L. Dehon, Discours II: XII Le Sacré Cœur [Saint-Quentin mars 1885], 1, http://www.dehondocsoriginals.org/pubblicati/INE/DIS/INE-DIS-1885-0300-0004302-9050082?ch (09.01.2024).
[6] Cf. G. Gaucher, Histoire d’une vie, Thérèse Martin (1873-1897) Sœur Thérèse de l’Enfant-Jésus de la Sainte-Face, Les Éditions du Cerf, Paris 2015, p. 7-234.
[7] L’espressione „piccola via dell’infanzia spirituale” compare per la prima volta nelle Novissima verba del 12 luglio 1897, in appunti raccolti da madre Agnese di Gesù – come il segreto di Teresa che portava nel cuore. Nella Storia di un’anima questa frase apparve solo nella settima edizione nel 1907. Cf. CF 16-17; J. W. Gogola, Mała droga św. Teresy od Dzieciątka Jezus, in: J. Machniak, J. W. Gogola (red.), Mała droga zupełnie nowa św. Teresy od Dzieciątka Jezus. Materiały z sympozjum, Editrice Scientifica della Pontificia Accademia di Teologia, Cracovia 1997, p. 10.
[8] S. Teresa di Gesù Bambino, Scritto autobiografico diretto a madre Maria di Gonzaga. Manoscritto „C” (=Ms C), https://www.monasterovirtuale.it/s-teresa-di-lisieux/s-teresa-lisieux-storia-di-un-anima-manoscritto-c.html (16.01.2024).
[9] Ms C 2v0-3r0: 271.
[10] San Giovanni Paolo II, durante la preghiera dell’Angelus con i giovani riuniti a Parigi nel 1997, ha descritto in modo sintetico ed estremamente accurato la figura spirituale di santa Teresa di Gesù Bambino, presentandola come un mirabile esempio di santità. Cf. Giovanni Paolo II, Angelus. Ippodromo di Longchamp. Domenica, 24 agosto 1997, https://www.vatican.va/content/john-paul-ii/it/angelus/1997/documents/hf_jp-ii_ang_19970824.html (09.01.2024).
[11] Lettura della biografia di santa Teresa Gesù Bambino, santa Gertrude, santa Elisabetta della Santissima Trinità, santa Gemma Galgani, ma anche Maria Brotel e Maria di Gesù Uhlrich, era per lui conforto e consolazione. Nella loro curriculum vitae vedeva „l’intimo regno del Sacro Cuore”. Cf. NQT 40/1916, 50: L. Dehon, Notes Quotidiennes, t. 5, Cahiers XXXIV-XLV 1911-1925, Edizioni Dehoniane, Roma 1998 (=NQ5), p. 306-307.
[12] Cf. NQT 35/1913, 96: NQ5, 84; NQT 36/1915, 27: NQ5, p. 127.
[13] Cf. NQT 37/1915, 69: NQ5, p. 181.
[14] Cf. NQT 34/1911, 62: NQ5, p. 17.
[15] Cf. NQT 34/1912, 178-179: NQ5, p. 41-42.
[16] P. Marie-Léon-Régis André Prévot (1840-1913), dehoniano, dopo aver frequentato il noviziato dei gesuiti a Aix-en-Provence nel 1860-1862, entrò nel clero secolare, nel giugno 1865 fu ordinato sacerdote e proseguì gli studi ad Aix-en-Provence e a Roma, conseguendo due dottorati in teologia (nel 1870 e nel 1876). Cappellano delle Orsoline (1869-1875), divenne il confidente (1874), poi il direttore di coscienza (1876) di Madre Maria Veronica del Cuore di Gesù (Caroline Lioger), fondatrice della Congregazione delle Suore Vittime del Cuore di Gesù, con il quale cercò di fondare una congregazione di sacerdoti vittime. Fallito questo progetto, fu nominato vicario a Villeneuve-lès-Avignon (ottobre 1882), poi ad Aigues-Mortes (estate 1884) e a Bouillargues (ottobre 1884). Nel 1883 entrò in contatto con p. Dehon, entrò nella Congregazione dei Sacerdoti del Sacro Cuore di Gesù nel maggio 1885. Quattro mesi dopo emise la prima professione. Fu poi superiore (1886-1905) e maestro dei novizi (1886-1907) a Sittard, poi al Château de Manage (1907-1909), superiore della provincia occidentale (1909-1911), poi franco-belga (1911-1913). Fu anche consigliere generale della congregazione (1896-1899 e nel 1913). Cf. Prévot, Marie-Léon-Régis (André), http://www.dehondocsoriginals.org/search/person?q=Pr%C3%A9vot,%20Marie-L%C3%A9on-R%C3%A9gis%20(Andr%C3%A9) (29.12.2023).
[17] La lettera non è datata, ma risale sicuramente al novembre 1913, quando p. Prévot morì.
[18] Cf. L. Dehon, A. Prévot, [Léon Dehon et André Prévot à Pie X], (B. 18/14.1, Inv. 228.01), http://www.dehondocsoriginals.org/pubblicati/COR/COR-1LD-1913-0101-0022801?ch=1 (29.12.2023). Essendo convinto dello speciale patronato di s. Teresa di Gesù Bambino verso la Congregazione, p. Dehon si preoccupò anche di promuovere il suo culto ordinando santini con l’immagine della santa. Cf. M.-R.-O. Uhlrich (Marie du Cœur de Jésus), [Marie du Cœur de Jésus à Léon Dehon], (B. 34/5A.78, Inv. 559.78), http://www.dehondocsoriginals.org/pubblicati/COR/COR-LC1-1912-1101-0055978?ch=1 (29.12.2023).
[19] Cf. NQT 39/1915, 35: NQ5, p. 260. Padre Dehon aveva l’abitudine di annotare frammenti selezionati dei libri che leggeva. Brani riguardanti gli scritti di s. Teresa di Gesù Bambino troveremo nel quaderno Pensées II, 85-87, (B. 14/6.B, Inv. 100.02), http://www.dehondocsoriginals.org/pubblicati/INE/NTD/INE-NTD-0000-0000-0010002-9130072 (07.01.2024) e in quaderno Notes de lectures 1916, p. 33, (B. 14/8.A, Inv. 102.01).
[20] Nota del dicembre 1911. Cf. NQT 34/1911, 62: NQ5, p. 17. Il tema della popolarità di santa Teresa di Gesù Bambino è stata da lui discussa anche in conversazioni con influenti rappresentanti della Chiesa – ad esempio con il vescovo Charles du Pont de Ligonnès. Cf. NQT 34/1912, 95: NQ5, p. 22-23.
[21] Cf. NQT 34/1912, 178-179: NQ5, p. 41-42.
[22] Cf. NQT 35/1913, 69: NQ5, p. 76-77.
[23] Cf. CF 4.
[24] CF 9.
[25] Cf. L. Dehon, La bienheureuse Marguerite-Marie, (B. 5/3, Inv. 27.03), 5, http://www.dehondocsoriginals.org/pubblicati/INE/DIS/INE-DIS-1916-1017-0002703-9050115?ch=5 (30.12.2023).
[26] Cf. NQT 40/1916, 68: NQ5, p. 312. Traduzione italiana: S. Teresa di Gesù Bambino, Nel Sacro Cuore di Gesù – PN 23, https://archives.carmeldelisieux.fr/it/archive/pn-23/ (16.01.2024).
[27] Cf. L. Dehon, La direction (= du Père André) pour les nôtres (ou pour les religieux) pour les nôtres (ou pour les religieux), (B. 3/18, Inv. 14.00), 11, http://www.dehondocsoriginals.org/pubblicati/INE/NTD/INE-NTD-1913-1126-0001400-9130029?ch (30.12.2023).
[28] „Ah, se tutte le anime deboli e imperfette sentissero ciò che sente la più piccola fra loro, l’anima della sua Teresa, non una dispererebbe d’arrivare alla vetta della montagna d’amore, poiché Gesù non chiede grandi azioni, bensì soltanto l’abbandono e la riconoscenza”. Ms B 1v0: 243. Cf. CF 21.
[29] NQT 40/1916, 66: NQ5, p. 311.
[30] P. Adrien Jean du Cénacle Guillaume (1886-1915), dehoniano, entrò nella Congregazione dei Sacerdoti del Sacro Cuore di Gesù nel settembre 1904, emise la prima professione nel settembre 1905 e fu ordinato sacerdote a Lovanio nel dicembre 1909. Fu segretario particolare di padre Dehon nel 1904, direttore della scuola apostolica di Mons (1909-1911), poi superiore dello scolasticato di Lovanio (1911-1915). Fu anche consigliere della provincia franco-belga dal 1913 fino alla sua morte. Cf. Guillaume, Adrien (Jean du Cénacle), http://www.dehondocsoriginals.org/search/person?q=Guillaume,%20Adrien%20(Jean%20du%20C%C3%A9nacle) (29.12.2023).
[31] Cf. L. Dehon, [Léon Dehon à Jean du Cénacle Guillaume], (B. 44/7, Inv. 751.12), http://www.dehondocsoriginals.org/pubblicati/COR/COR-1LD-1912-1001-0075112 (10.01.2024).
[32] Cf. A. Tessarolo, Introduction aux Cahiers XXXIV-XLV, http://www.dehondocsoriginals.org/pubblicati/JRN/NQT/JRN-NQT-0000-0000-8020105?ch=0 (17.01.2024), in: NQ5, p. XII.
[33] NQT 45/1925, 68-69: NQ5, p. 550-551.
[34] Cf. L. Poleszak, Wymiar oblacyjny duchowości Zgromadzenia Księży Najświętszego Serca Jezusowego według aktualnej Reguły życia, „Sympozjum” 2(43) (2022), DOI: 10.4467/25443283SYM.22.017.17385, p. 125-144.
[35] NQT 45/1925, 70-71: NQ5, p. 551.
[36] Nelle Costituzioni del 1956, il punto 9, richiamato dal Fondatore, recita così: „Vita amoris et immolationis, qua scilicet nos facultatesque nostras beneplacito divino dedicamus et consecramus, ea est qua Congregatio proprie distinguitur; nulla enim meliori ratione vitam Christi Iesu, pro hominibus continuo immolatam, imitari possumus. [Una vita di amore e di riparazione, con la quale consacriamo e offriamo noi stessi e tutte le nostre facoltà al compiacimento di Dio, è ciò che distingue la nostra Congregazione. In nessun altro modo più perfetto possiamo imitare la vita di Gesù Cristo, che costantemente si offre per gli uomini]”. Constitutiones Congregationis Sacerdotum a Sacro Corde Iesu, Typis Polyglottis Vaticanis, Romae 1956, 9.
[37] „Ut autem abundantius illa vita regnet in nobis, curent omnes ut quotidie orationes suas, labores, doloresque suos Deo in unione cum Sacratissimo Corde Iesu Offerant, sacrificium, reparationem, laudem et amorem Domino exhibere intendentes. [Affinché questa vita regni in noi in abbondanza, ciascuno si sforzi di offrire ogni giorno a Dio le proprie preghiere, opere e fatiche, in unione al Sacro Cuore di Gesù, desiderando donare al Signore sacrificio, riparazione, gloria e amore]”. Constitutiones Congregationis Sacerdotum a Sacro Corde Iesu, op. cit., 10.
[38] NQT 45/1925, 71: NQ5, p. 551.
[39] Cf. NQT 42/1918, 135: NQ5, p. 428.
[40] CAM 3/1905, 213: L. Dehon, Œuvres Spirituelles, t. 2, Edizioni Dehoniane, Andria 1983 (=OSp2), p. 492.
[41] CAM 3/1905, 214: OSp2, p. 492.
[42] CAM 3/1905, 215: OSp2, p. 492-493.
[43] Cf. CF 27. Una espressione dell’incrollabile speranza e della fiducia di Teresa nella misericordia di Dio è la sua ardente preghiera per il criminale Enrico Pranzini, che nell’ultimo istante della sua vita – contro ogni speranza – baciò il Crocifisso, che la santa interpreta come segno ineffabile della grazia e della sua conversione. „La mia preghiera fu esaudita alla lettera! (...) Pranzini non si era confessato, era salito sul patibolo e stava per passare la testa nel lugubre foro, quando a un tratto, preso da una ispirazione subitanea, si volta, afferra un Crocifisso che il sacerdote gli presentava, e bacia per tre volte le piaghe divine! Poi l’anima sua va a ricevere la sentenza misericordiosa di Colui che dice: «Ci sarà più gioia in Cielo per un solo peccatore il quale faccia penitenza che per novantanove giusti i quali non ne hanno bisogno...»„. Ms A 46r0: 135. Cf. CF 28-29.
[44] CAM 3/1905, 216: OSp2, p. 493.
[45] CAM 3/1905, 217: OSp2, p. 493.
[46] CAM 3/1905, 218: OSp2, p. 494.
[47] Mère Geneviève de Sainte Thérèse – Claire Bertrand (1805-1891), fondatrice del Carmelo di Lisieux. Cf. La Fondation du Carmel de Lisieux et sa fondatrice la révérende mère Geneviève de Ste-Thérèse, Lisieux 1924; Mère Geneviève de Sainte Thérèse, fondatrice, https://archives.carmeldelisieux.fr/au-carmel-du-temps-de-therese/la-communaute/mere-genevieve-de-sainte-therese-fondatrice/ (05.01.2024).
[48] Mère Ange de l’Enfant Jésus (1881-1909). Cf. La révérende mère Marie-Ange de l’Enfant-Jésus du Carmel de Lisieux (1881-1909), Lisieux [1909], p. 8-11.
[49] Sœur Marie de Saint-Pierre de la Sainte-Famille (1816-1848). Cf. Vie de la sœur Marie de Saint-Pierre de la Sainte-Famille, religieuse carmélite du monastère de Tours d’après ses écrits et autres documents authentiques, Tours 1879, p. 1-298.
[50] Cf. NQT 35/1914, 178: NQ5, p. 110.
[51] CF 52.
[52] Questo studio adotta la designazione riferita ai numeri nei manoscritti delle opere del Fondatore secondo l’edizione online http://www.dehondocsoriginals.org/, compresi i riferimenti alle pagine dell’edizione del libro (se presente). Ad esempio, l’abbreviazione: NQT 34/1912, 178-179 significa Notes Quotidiennes, quaderno XXXIV del 1912, numeri online: 178-179, pagine del manoscritto 136-139. Nell’edizione del libro – Notes Quotidiennes, vol. 5, p. 41-42. Un elenco dei sigilli utilizzati nell’edizione online può essere trovato all’indirizzo: http://www.dehondocsoriginals.org/hlp/fr/sigles-et-citations.